16 febbraio 2014 – Monte del Redentore e Monte Petrella

Quota max m: 1252
Dislivelli compl.: in salita m. 435 – in discesa m. idem
Durata ore: 4 (soste escluse) – Difficoltà: E
Sviluppo e tipo percorso A/R: km 11 circa (Itinerario segnato, sent. n. 60; su carrareccia, mulattiera, sentiero, traccia, bosco, prateria di quota, pendio erboso, sfasciumi, cresta rocciosa).

Abbigliamento-Equipaggiamento: a strati, secondo stagione e terreno, adeguati all’ambiente di montagna, scarponi, utili i bastoncini. Ricambio completo asciutto in auto.

Colazione: al sacco

Acqua: da portare

Mezzi di trasporto: auto proprie

Direttori di Escursione: A. Menna 338 9644221

Appuntamento: contattare il DdE entro ven. 14 febbraio in sede – sono ammessi i Non-Soci, previa presentazione in sede e anticipo della quota assicurativa di € 7,00

Carte e Guide dell’escursione: C. Landi-Vittorj, Appennino Centrale, vol. I, ed. 1989, a cura R. Landi-Vittorj;

Carta IGM al 25/°°° fg. 171 IV N.E. Formia; Carta 34 Itinerari sui M. Aurunci, al 25/°°°, APT Latina, ed. 2000

Descrizione itinerario: Si parte dal Rifugio Pornito a q. 820 m, raggiungibile in auto da Maranola per strada asfaltata di montagna in discrete condizioni (qualche tornante stretto), e, al quadrivio a q. 750 circa, tra M. Campone e M. Lapillo,deviando a destra. Sotto il rifugio si parcheggia. Si prende a piedi il sentiero n. 60, inaugurato nel 1901 appositamente per trasportare in vetta la statua del Redentore. Si costeggia da subito l’ampio vallone che domina Maranola, salendo progressivamente e raggiungendo una croce a q 943 m. Passando sotto la Roccia Spaccata e poi la Roccia Laolatra, in alcuni tratti è già visibile il Santuario di S. Michele, incavato e ben mimetizzato nella roccia. Si prosegue lungo il sentiero con numerose svolte, fino a pervenire a q. 1087, ove trovasi una statua della Madonna su una sporgenza della roccia. Qui si prende a sinistra e si perviene ad un bivio con cartello: a sinistra si sale al Redentore; noi prendiamo a destra e siamo subito al Santuario (m 1142), chiesa rupestre ricavata in una grossa grotta di rarissima suggestione, costruita attorno all’anno 830 sulle rovine di di un più antico oratorio. Dopo la deviazione si torna all’ultimo bivio con cartello e si riprende a salire, pervenendo dopo l’ultima breve rampa sul pianoro compreso tra il Redentore, il M. Altino e la Roccia Laolatra. Qui si lascia il sentiero n. 60 e deviando a destra per tracce si sale in breve al Redentore, con panorama eccezionale su Formia, Gaeta, le isole Pontine, e ancora verso il Massico, Ischia, Capri e il Vesuvio, e la Penisola Sorrentina con visibilità buona; dall’altro lato il M. altino, il M. S. Angelo e il M. Petrella, cima degli Aurunci. Sulla cima è l’enorme statua alta 3 metri e pesante 21 q.li, è uno dei 20 monumenti al Cristo Redentore, eretti su altrettanti cime italiane in occasione dell’inizio del XX secolo. Il ritorno è per la stessa via, senza la deviazione al Santuario.

 

AVVERTENZE

a) I tempi di percorrenza sono calcolati in eccesso.

b) I Direttori di Escursione si riservano di modificare in tutto od in parte l’itinerario in relazione alle condizioni metereologiche e/o in caso si determinino situazioni pericolose.

c) I Direttori per la loro responsabilità si riservano di escludere dalla propria escursione i partecipanti non adeguatamente attrezzati o allenati.

d) I partecipanti, Soci e Non Soci, sollevano i Direttori di Escursione e la Sezione di Napoli, da qualsivoglia responsabilità per qualsiasi incidente o inconveniente, dovuti alla propria personale imperizia o alla mancata osservanza delle regole della frequentazione dell’ambiente montano.

e) Si richiedono buona preparazione fisica e senso di responsabilità a ciascuno dei partecipanti, nonché adesione alle norme regolamentari, orari, etc.