I progetti dell’alpinismo campano in una lettera di Luigi Ferranti e Gigi Iozzoli a Montagne 360

 

alpinisti o turisti montagne 36 aprile 2014

Come molti di voi sapranno, sul numero di aprile di Montagne 360 è uscito l’articolo “Siamo alpinisti o turisti?” (la rivista è accessibile previo login sul sito CAI nazionale), che lamentava la scomparsa dal CAI e dalle montagne italiane della figura dell’alpinista medio.

L’articolo ha suscitato molte lettere di commento e anche tante discussioni fra i soci. Anche i soci campani si sono sentiti coinvolti e, complice un rinnovato interesse in alcune sezioni sulle attività alpinistiche che si manifestava proprio nel corso di quest’anno, Luigi Ferranti (CAI Napoli, IA) e Gigi Iozzoli (CAI Avellino) hanno scritto questa lettera, che riportiamo col loro permesso.

L’opportuna provocazione del numero di Aprile di Montagne 360 è arrivata in Campania in un momento particolare. L’alpinismo campano, che pure vanta una tradizione storica centennale legata alla crescita della sezione napoletana, una fra le più antiche d’Italia, non ha avuto negli ultimi decenni una particolare diffusione, complice anche la presenza di un territorio poco favorevole per questa attività.
Negli ultimi anni c’è stata però una rinnovata attenzione per l’alpinismo, con l’apertura di nuove vie, il ripristino di quelle esistenti, una diffusione più capillare della formazione e della pratica alpinistica. In questo contesto, gli appassionati di molte sezioni (Avellino, Benevento, Cava dei Tirreni, Napoli, Piedimonte Matese, Salerno) hanno iniziato a programmare una attività coordinata tra i gruppi roccia locali per condividere le rispettive esperienze. Tutto questo d’intesa con il coordinamento regionale (IA Luigi Ferranti) e con la presidenza regionale (Annamaria Martorano) da sempre propugnatori della pratica alpinistica come “fondante” per l’identità delle sezioni CAI.

L’articolo di Montagne360 arriva al momento giusto per fare da cassa di risonanza all’istanza di rinnovamento della nostra tradizione alpinistica. Con l’augurio che nel futuro prossimo siano sempre più gli appassionati nella nostra regione che svolgono questa attività, e che si creino poli di riferimento locali, come una scuola di alpinismo, che consentano una pratica in sicurezza.

Luigi Ferranti – Luigi Iozzoli