Domenica 5 dicembre 2021 – PNV – Punta Nasone
1871-2021 – 150° anniversario del CAI Napoli
Domenica 28 novembre 2021
Sottosezione Vesuvio
Parco nazionale del Vesuvio
Punta Nasone (1131 m)
con Taburno Trekking Montesarchio
Direttore: Ciro Teodonno (333 4742944); Rosario Caliendo (335 352 463)
Escursione A/R – Dislivello 811 m – Difficoltà: EE – Sviluppo del percorso 10 km – Durata 8 ore escluso soste
Mezzi di trasporto: mezzi propri
Appuntamento: Partenza ore 8.30 da via Panoramicha Fellapane a S. Sebastiano al Vesuvio, previo contatto con il direttore di escursione
Descrizione del percorso: Il sentiero n. 3, che conduce alla vetta al Monte Somma, precisamente su Punta Nasone (m. 1131), ha inizio ad Ercolano, dalla cosiddetta strada del Vesuvio, via Contrada Osservatorio,
ma il sentiero è anche raggiungibile da valle per altre vie e quella che preferiamo è quella che segue il cosiddetto Sentiero delle Capre, che da via Panoramica a San Sebastiano, attraverso Casa Barone a Massa,
s’inerpica fino a 700 metri, senza toccare più asfalto e in perfetta
armonia con la natura.
Dopo aver superato gli scarsi due chilometri del Sentiero delle Capre, incominceremo la salita verso i Cognoli di Giacca, prima elevazione che ci condurrà attraverso i Cognoli di Pollena, di Trocchia e di Sant’Anastasia, fin su, verso il profilo d’indiano del Nasone.
Proseguendo su di un tracciato in discreta e progressiva salita, raggiungeremo una serie di balconate che dapprima mostreranno splendidi scorci, ma poi evidenzieranno, sui Cognoli di Sant’Anastasia, le due facce del nostro Vulcano, quella dell’anello urbanizzato che lo strozza e la natura che resiste sostanzialmente ancora intatta nella valle dell’Inferno, oggi purtroppo etimologicamente più vicina al suo nome dopo l’incendio del 2017.
A 967 m il percorso incomincia a essere poco leggibile anche perché i segnavia nascosti dalla vegetazione non sono sempre visibili. Ai 1.092 metri dopo 2,72 km inizia un tratto ripido e sdrucciolevole. Raggiunti i 1.107 m. di quota si deve prestare attenzione al ciglio a strapiombo dei Cognoli di Sant’Anastasia e mantenere la sinistra facendo molta attenzione al sentiero non sempre segnato. Scendendo ai 1.098 e mantenendosi a sinistra della cresta, ci si imbatte, dopo pochi passi, sulla destra, in una frana molto pericolosa perché seminascosta e in discesa, non segnalata, fatta eccezione per un paio di corde statiche messe a mo’ di passamano ma in realtà utili solo a delineare lo strapiombo. Poco dopo, prima di guadagnare il sentiero boschivo immerso tra i castagni bardati di frondosi licheni, il percorso scende ripidamente verso valle. Anche in questo caso, le corde superstiti saranno d’aiuto.
Purtroppo, a quota 1.084 dopo 3,60 km di percorso, prima di voltare a destra per l’ultima tirata verso il Nasone, incontriamo i primi residui delle festività sommesi. Purtroppo la passione e la devozione dei cittadini di Somma Vesuviana e zone limitrofe, non sempre corrisponde a un corretto senso civico. Non sempre la pulizia delle paranze storiche evita il triste spettacolo che accoglie gli escursionisti man mano che ci si avvicina alle baracche che annunciano la cima d’o Ciglio. Tra le due date principali delle celebrazioni Il Sabato dei Fuochi e il Tre della Croce, il primo sabato dopo Pasqua e il Tre maggio, esiste un notevole e
incontrollato afflusso di pellegrini e gitanti che spesso lasciano sul percorso il peggio di sé, sporcando, deturpando e distruggendo il lavoro altrui e macchiando l’immagine di una festa unica e che meriterebbe
ben altro rispetto e partecipazione.
A m. 1.114 sul livello del mare, al fianco di una grande croce di ferro incontriamo la piccola cappella della Mamma Schiavona o Mamma Pacchiana. In questo grazioso luogo di pietas popolare, si trova il simulacro della Madonna di Castello (l’originale è conservato nella chiesa in località Castello più a valle) e un libro di quota dove si può apporre la propria firma. Dopo esserci ristorati, si prende lo stradello che da dietro
l’edificio sacro conduce al punto più alto dell’itinerario, Punta Nasone, con i suoi 1.131 metri certificati da un punto di rilevazione trigonometrico dell’IGM, da dove si potrà ammirare il Gran Cono verso sud, tutta la Valle dell’Inferno dai Cognoli di Levante fino all’Atrio del Cavallo, intravedendo il Golfo con la Penisola Sorrentina, Capri e la città di Portici incastonata tra Colle Umberto, la caldera del Somma e i Cognoli di Giacca. Questo luogo meraviglioso ‘O Ciglio, sarà ideale
per una sosta pranzo, esposto sia ai venti che al sole.
Per la discesa si prender, a ritroso la strada dell’andata. Sarà possibile una breve deviazione sempre verso valle, seguendo la variante Super Neil – Sentiero N°9 (sulla colata lavica del 1944) e il Sentiero N° 8 a
discrezione dei direttori e delle condizioni meteo e del sentiero.
NON SOCI CAI: contattare preliminarmente il direttore di escursione. Assicurazione obbligatoria (Euro 11,50) da pagare entro il venerdì precedente a mezzo bonifico bancario intestato a Club alpino italiano – Sezione di Napoli – IBAN IT47E0623003539000035438155, specificando la data della gita, il nome e la data di nascita ed inviando la ricevuta del bonifico ai direttori di escursione; oppure in segreteria a via Mezzocannone 8 (accesso con Green pass) il giovedì precedente l’escursione.
Massimo 20 partecipanti – munirsi di Green pass e autodichiarazione
Rispetto delle norme anti-Covid: mascherine, distanziamento, igiene delle mani