Desert trekking nel Sahara in Marocco della Sezione CAI Napoli

Desert trekking nel Sahara in Marocco della Sezione CAI Napoli
Desert trekking nel Sahara in Marocco della Sezione CAI Napoli

Componenti della spedizione escursionistica: Ivan Ciano (organizzatore del trekking nel Sahara con Mauro Locatelli e Said Azouz di Harmony Desert),
Ignazio Ciccolella (organizzatore della logistica a Marrakech e fotografo della spedizione),
Mario D’Orsi (traduttore e tecnico delle  attrezzature satellitari per le comunicazioni e il tracciato dell’ itinerario)
con Omar (guida), Ibrahim (cuoco) e Mohamed (cammelliere) di Harmony Desert.
Tre dromedari per il trasporto dell’ equipaggiamento da campo.

Diario

Lunedi 7 ottobre 2024
Napoli – Marrakech

Ritorniamo in Marocco dopo la scalata primaverile dello scorso anno alla vetta del Jbel Toubkal per l’ Ikhibi Sud. Quest’ anno, abbiamo pianificato un trekking in stile nomade che prevede l’ attraversamento degli altopiani desertici e delle dune del Sahara marocchino da M’ Hamid El Ghizlane all’ Erg Zahar, nella regione del Drâa-Tafilalet.
Arrivati all’ aeroporto di Marrakech Menara, con volo diretto da Napoli, raggiungiamo in breve tempo la città imperiale. Qui, alla Medina di Marrakech, sono ancora ben visibili i segni del potente terremoto che rase al suolo interi villaggi dell’ Alto Atlante nel settembre 2023. Passeggiando, notiamo con piacere che i locali hanno ripreso la vita di sempre nonostante la devastazione e i tanti lutti che hanno colpito la popolazione. Al centro storico e soprattutto al suq (mercato), c’è il solito tran tran di carretti trainati da muli e asinelli tra i ciclomotori e le tante persone che affollano il dedalo di strette viuzze piene di botteghe.
I mercanti contrattano con i turisti il prezzo della loro merce esposta sotto tende colorate alla luce di magnifiche lampade in ottone realizzate dalle mani di abili artigiani. In questa città del magreb convivono insieme modernità e antiche tradizioni.

martedi 8 ottobre 2024
Marrakech – M’ Hamid El Ghizlane – Bivacco Melodia del Deserto

Lasciato il riad, ci trasferiamo da Piazza Jemaa El Fnaa a M’Hamid El Ghizlane attraverso l’ Atlas per Ouazarzate e Zagora a circa 450 km a sud della “città rossa” di Marrakech, nella regione del Drâa-Tafilalet. Transitiamo, a bordo di una dacia color pisè, sulla strada nazionale 9 interrotta, in alcuni tratti, dai detriti rocciosi franati a seguito delle forti piogge torrenziali che si sono abbattute poche settimane fa nel sud est del Marocco. Alla porta del deserto, nel villaggio rurale di M’Hamid El Ghizlane, ci aspettano i beduini saharawi che ci condurranno nei prossimi giorni al complesso dunare di Zahar.
Gli saharawi, come i berberi delle montagne, ci accolgono con grande ospitalità e così ci ritroviamo, ancora una volta, seduti intorno a una teiera calda colma di tè alla menta. A sera, siamo raccolti al centro dell’ Ecolodge  intorno al fuoco di bivacco. Le braci della legna di tamerice diffondono un odore gradevole e le faville, danzando, salgono nel buio verso il cielo stellato. Sotto la  Costellazione del Cigno, i figli dei nomadi del deserto intonano i loro canti tradizionali al ritmo del tamburo.
M’Hamid El Ghizlane, tradotto in piana delle gazzelle e sorto durante il 1500 – 1600 d C, era un tempo crocevia dei commerci transahariani. Da questo villaggio rurale inizia la via carovaniera verso Timbuctù nel Mali, che veniva percorsa dai Tuareg in cinquanta giorni a dorso di dromedario.
Oggi, questo villaggio transfrontaliero ospita dal 2004 il Festival dei Nomadi, un evento annuale importante che contribuisce a preservare l’ identità culturale delle tribù nomadi del deserto

mercoledi 9 ottobre 2024
Bivacco Melodia del Deserto – Sidi Naji

In carovana con i dromedari ci inoltriamo  nel Deserto del Sahara, che con i suoi nove milioni di chilometri quadrati di superficie, è l’ area arida più vasta della Terra. In tre ore di cammino, al passo dei cammelli, giungiamo sui resti di una vecchia costruzione e consumiamo una colazione a base di datteri e frutta fresca all’ ombra di una tamerice. Poco distante, biancheggiano al sole le ossa di molti scheletri che affiorano dalla sabbia. Ci allontaniamo in silenzio da questo luogo di sepoltura e riprendiamo la marcia a sud ovest.
Lo sguardo corre lontano, su questi spazi sconfinati e arsi dal sole, fino ai primi contrafforti rocciosi della catena montuosa del Kraab che segna il confine con l’ Algeria. Percorsi 15 km, con il sole allo zenit e una temperatura di 38°C, arrestiamo la carovana all’ Erg Sidi Naji. Questo complesso dunare  prende il suo nome dal Marabutto Sidi Naji (Santo e antenato della tribù saharawi locale, figura nella tradizione pre-islamica di questo popolo)

giovedì 10 ottobre 2024
Sidi Naji – Lion Dune Erg Zahar

Smontate le tende e recuperati i dromedari, ricomponiamo la carovana e ripartiamo verso sud ovest alla volta di Erg Zahar.
Lungo il cammino rinveniamo molti cocci di otre sull’ area di un vecchio mercato, cinto da mura di terra. Il Sahara custodisce testimonianze di un tempo passato in cui i nomadi del deserto erano liberi di spostarsi con le loro mercanzie dal Sahel al Mediterraneo attraverso le vie carovaniere.
Alle Dune Urlanti, così chiamate per l’ effetto sonoro dei granelli di sabbia mossi dal vento che soffia tra due dune, contiamo almeno quattro campi tendati di altrettante carovane. Con 46°C al sole e un caldo opprimente, piantate le tende,  riposiamo al campo fino al tardo pomeriggio prima di salire sulla grande Duna del Leone (516m) di Erg Zahar al tramonto. Dalla sommità della Lion Dune, abbiamo rilevato la presenza di una Antilope dalle corna a vite (Addex nasomaculatus), estremamente rara e inserita nella Red List come specie in pericolo critico.

venerdì 11 ottobre 2024
Erg Zahar – Oasis Erg Smar

Ieri sera, all’ accampamento, abbiamo modificato il nostro programma a causa del bollettino meteo sfavorevole. Considerato che scendendo all’ Erg Zmila a sud, bisogna poi risalire al bivacco fisso con un itinerario più lungo, decidiamo di avanzare da Zahar all’ Erg Smar in direzione nordovest. Raggiunto l’ Oued Drâa, cerchiamo un tratto di argine basso per scendere nel letto del fiume in secca e guadagnare la riva opposta. Dall’ altra parte dell’ ampio alveo, c’è l’ Oasi di Erg Smar con tamerici e acacie spinose che punteggiano tutta l’ area prossima al uadi.  Diamo un’ occhiata ai pozzi, raccogliamo rucola selvatica per la zuppa e legna secca da ardere per cuocere il pane. Il nostro campo è stato allestito tra le fattorie abbandonate nel 1976, quando oltre 40 famiglie della tribù Aarib degli saharawi vendettero le mandrie e si trasferirono a M’Hamid El Ghizlane dopo la costruzione della diga sopra la Valle del Dràa.

Sabato 12 ottobre 2024
Oasi Erg Smar – Ait Outnir

Riattraversato il Wadi Drâa, inizia la fase di rientro ad est, percorrendo, parallelamente al letto del fiume in secca, una zona desertica lontana dalle piste più frequentate. Raggiunto l’ Ait Outnir, montiamo le tende e stendiamo il tappeto per riposare e bere una verbena. Al calare del sole, il Ghibli, il vento caldo del sud, inizia a soffiare con forza, trasportando sabbia e pulviscolo su tende, zaini, tappeti e coperte. Questa sarà la prima notte che dormiremo in tenda.

Domenica 13 ottobre 2024
Ait Outnir – Erg Sidi Naji

Con le mutate condizioni di tempo atmosferico, dirigiamo la nostra carovana ad est e ci accampiamo solo quando siamo giunti a pochi chilometri dal bivacco fisso. Nel frattempo il cielo si è colorato di giallo e grigio. La sabbia fine in sospensione ha ridotto la visibilità. Il Ghibli, che dura in media dai due ai tre giorni, soffia senza sosta durante l’ intero pomeriggio. Oggi abbiamo visite! Si tratta di un allevatore saharawi che ha raggiunto il nostro accampamento per radunare il branco di dromedari. Ibrahim gli serve tè e datteri sotto la tenda cucina. C’è molta solidarietà tra gli uomini in questa area remota del pianeta.

Lunedi 14 ottobre 2024
Sidi Naji – Bivacco Melodia del Deserto

È ancora buio quando mi sveglio e il vento scuote ancora le tende. Sulle nostre teste si sono addensate molte nubi, illuminate a tratti dalle folgori. All’ alba, in poco tempo, ripieghiamo le tende e copriamo i quattro chilometri che ci separano dal lodge. Solo quando siamo con Omar, per le strade polverose di M’ Hamid, inizia a piovere.
Si conclude così la nostra spedizione nel Sahara, durata sette giorni e sei notti con 80 km di cammino.
Ritorniamo in Europa con il Sahara e i nuovi amici saharawi nel cuore.