Storia della biblioteca
La costituzione della biblioteca del CAI di Napoli è cominciata negli anni immediatamente successivi alla nascita della sezione, con la raccolta di opere sul Vesuvio e sui vulcani italiani, oggetto all’epoca di un’intensa ricerca scientifica da parte di studiosi come Giuseppe Mercalli e Luigi Palmieri, che furono nostri soci. Nel 1878 fu acquistata ad un’asta pubblica a Parigi la biblioteca di Alexis Perrey, matematico e sismologo francese, donata nel 1893 alla Società napoletana di storia patria insieme alla raccolta cosiddetta ‘sismica’ costituita dalla sezione.
Il nucleo più antico dei volumi che costituiscono oggi la Biblioteca Storica era appartenuto a Vincenzo Campanile, attivissimo socio che, nella sua instancabile aspirazione ad un alpinismo attivo sul terreno e più largamente diffuso rispetto al Club alpino delle origini, aveva fondato nel 1892 la Società Alpina Meridionale, fusa poi con la sezione di Napoli del CAI nel 1899. In stretto contatto con i maggiori alpinisti italiani ed europei suoi contemporanei, Campanile formò una biblioteca ricca di opere anche straniere, spesso recanti le dediche autografe degli autori, tutte di grande valore documentario. Salvati in casa Campanile dai vari traslochi della sede e dalle dispersioni causate dagli sgombri del 1943, i libri della Biblioteca storica furono riconsegnati a Pasquale Palazzo nel periodo della sua prima presidenza.
Dopo la guerra l’arricchimento della biblioteca riprende, anche grazie a donazioni di soci, che interverranno costantemente per la tutela e l’incremento dei volumi nei numerosi spostamenti della sede della sezione. Accanto ai doni del conte Riccardo Filangieri di Candida e di Pasquale Palazzo, i cui figli hanno lasciato alla sezione tutti i suoi libri di montagna, sono noti i doni da parte di Giuseppe Boris, Aurelio Spera, Lea Adamo, Vincenzo Borriello, Alfonso Piciocchi; dagli archivi, abbiamo i doni di Gina Galatà Ferraro, Myriam Kuhne, Camillo Mazzola, Mario Ponzio, della famiglia di Vincenzo Campanile, del socio di Frosinone Roberto Margheri. Abbiamo anche doni di fotografie, come quelle offerte da Giacomo Sangiorgio.
Negli anni 1952-1955 Pasquale Palazzo riordina la biblioteca, redige i primi elenchi di monografie e periodici ed inizia un’intensa attività di acquisizioni, continuata dai presidenti Augusto Garroni e Manlio Morrica, e da lui stesso ripresa negli anni 1967-1977. I suoi libri di montagna, donati alla biblioteca sezionale insieme all’armadietto che li conteneva, costituiscono oggi il Fondo Palazzo. Della cura della biblioteca viene incaricato nel 1965 Oreste Faussone, che scrive a Virginio Bertinelli, presidente della Commissione Biblioteca nazionale a Torino, per uniformarsi, nel riordino della biblioteca di Napoli, alle procedure della Biblioteca nazionale e per ricevere «dettagliate istruzioni sul piano di ripartizione adottato e sul regolamento che disciplina la consultazione ed il prestito». Se ne occupa successivamente Renato De Miranda, che riceve nel 1986 «la direzione della biblioteca sezionale e dei suoi settori (speleologia, catasto grotte, speleoterapia, cartografia, ecc.) in considerazione dell’esperienza acquisita in questi anni nel settore», con l’indicazione di «provvedere al riordino, alla classificazione a alla catalogazione del patrimonio librario della sezione» e di avvalersi «della collaborazione del socio Crescenzi, già curatore della sezione speleologica», per poi realizzare un «progetto di riorganizzazione della biblioteca per una migliore fruizione della stessa e proponendo l’acquisto di nuovi volumi e nuove carte topografiche». In anni più recenti, Renato De Miranda e Vincenzo Di Girolamo hanno beneficiato della collaborazione di Eugenio Pascucci, che ha effettuato un’importante opera di riscontro dei volumi depositati in biblioteca, e di Claudio Solimine, che veglia sulle opere in ingresso. L’attenzione che soprattutto Pasquale Palazzo e Renato De Miranda hanno posto nelle acquisizioni e nella puntuale registrazione dei documenti in ingresso, di cui sono testimonianza i registri e le carte d’archivio, costituiscono non soltanto un’eredità e un indirizzo per la cura del nostro patrimonio documentario, ma anche il punto di partenza per la collazione e la catalogazione in vista di una rinnovata fruibilità della biblioteca.
Attualmente, ad una prima ricognizione e lettura dei registri d’inventario, e dallo studio delle due maggiori pubblicazioni sulla storia della Sezione, la biblioteca appare costituita da circa 2500 volumi. Il fondo più antico, detto Biblioteca Storica, contiene importanti e rari libri e periodici éditi dai primi decenni dell’Ottocento al 1905, anno della morte di Vincenzo Campanile, che dal 1889 intervenne anche con sueproprie pubblicazioni. Un altro nucleo di opere che si concentrano fra gli anni Venti e gli anni Sessanta del 1900 contiene guide, opere di letteratura alpinistica, opere sulle Alpi, sugli Appennini, di storia dell’alpinismo, sulle grandi salite alpine ed extraeuropee: e riflettono non soltanto quegli anni così splendidi e intensi dell’alpinismo, ma anche la fervida attività della sezione e un ampio coinvolgimento nell’arricchimento della biblioteca. Fra i volumi pubblicati in anni più recenti, ci sono anche opere sull’insediamento in ambiente montano, sulla tutela del paesaggio e dei percorsi di transumanza, su materiali e tecniche dell’alpinismo, oltre al vasto materiale documentario del Gruppo speleologico. In biblioteca sono depositati anche gli archivi e i manoscritti di Alfonso Piciocchi e Francesco Castellano, che sono tutti da studiare.
La storia della biblioteca del CAI di Napoli, che Alfonso Piciocchi volle chiamare negli anni ’80 Biblioteca La Montagna, e che è stata dedicata nel 2016 a renato De Miranda, è anche legata alla storia delle opere èdite dalla Sezione. La prima pubblicazione, del 1884, è uno scritto di Giustino Fortunato, storico e meridionalista, studioso dei problemi del Mezzogiorno esaminati attraverso una costante e approfondita frequentazione di estesi territori della Campania e della Basilicata interne, dal titolo L’Appennino della Campania, contenente relazioni sulle escursioni compiute negli anni 1877 e 1878 sulle montagne campane. Da allora, la Sezione pubblicherà pressocché ininterrottamente, seguendo gli indirizzi iniziali di indagine sul territorio e di ricerca scientifica, allargati poi alle problematiche del rimboschimento dell’Appennino, alle relazioni sulle attività alpinistiche dei soci e, col tempo, alle iniziative per la tutela ambientale e delle sedi del popolamento umano. Con alterne vicende ed una certa irregolarità nei titoli delle testate, la Sezione ha sempre pubblicato dei periodici: il Bollettino trimestrale iniziato dalla Società Alpina Meridionale nel 1892, che prende il nome de L’Appennino meridionale nel 1899 (cessato nel 1902), poi il Bollettino mensile (1923-1928), quindi una Rivista trimestrale (1932-1935); riprende il Bollettino nel 1946, che giunge ai giorni nostri, fino all’Appennino meridionale, ripreso nel 1988, interrotto, e ripreso nel 2004 in veste e contenuti del tutto rinnovati.
Di fondamentale importanza sono le pubblicazioni del Gruppo speleologico, nato nel 1957, sia con relazioni sulle esplorazioni, che con ricerche sulla geomorfologia, l’idrologia e la speleogenesi dei nostri rilievi, oltre alle pubblicazioni dei reperti archeologici e paleoantropologici scoperti durante esplorazioni e ricognizioni, e che insieme ad altre acquisizioni, sono esposti nel Museo di Etnopreistoria.
La biblioteca è censita nell’Anagrafe delle Biblioteche Italiane dell’ICCU con il codice ISIL NA0304 (codice bib. 74 del Polo NAP).
Bibliografia:
Calendrier alpin, 1902, p. 385.
Pasquale Palazzo, La sezione napoletana del Club Alpino Italiano : 1871-1971, Napoli 1970.
Un patrimonio da scoprire : le biblioteche a Napoli, Napoli, Centro Servizi Culturali ; ITER, 1989, scheda numero 77.
Club Alpino Italiano, Sezione di Napoli 1871-2001, Napoli 2001.
M.G. Canzanella, Biblioteca della Montagna, L’Appennino meridionale, VI, 2009, p. 137-138.
M.G. Canzanella, BiblioCAI: le biblioteche del CAI a Castel dell’Ovo. Verso una catalogazione uniforme, Lo Scarpone, 1, gennaio 2010, p. 6.
M.G. Canzanella, Dal Vesuvio alle piste olimpiche : i nostri padri, Pasquale Palazzo (1909-1977), Lo Scarpone, 6, giugno 2011, p. 29.
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